2010-06-05

Stomp 442 (recensione)

recensione di stomp 442 degli anthrax

Anthrax - (1995)



"Stomp 442" è famoso per essere l’album della massima umiliazione per gli Anthrax! Perchè? Beh, semplicemente perchè nell’anno successivo all’uscita di questo lavoro, avevano venduto più le ristampe dei dischi precedenti che l’album stesso! Il che è tutto dire!
La questione è che se voglio un metal che puzza di thrash ma in realtà fa l’occhiolino al commerciale cerco qualcosa dei Megadeth post "Rust in Peace", se voglio un grunge battuto e violento ascolto i Green River; che senso ha fare un album in cui queste due realtà vengono imitate (male!) e mischiate?
Prendiamo “Riding Shotgun”: l’entrata prende molto dai Pearl Jam, le parti vocali dagli Alice in Chains. Oppure “King Size” che mescola un’entrata metal stile Megadeth e ci mette sopra un inciso che richiama ancora i Pearl Jam. In “Drop the Ball” l’influenza è più nirvaniana nei cantati, in “American Pompeii” l’inizio sembra scritto da Eddie Vedder, la parte dell’assolo è uno scimmiottare le distorsioni grunge. E così via, per tutto l’album.


Capisco gli appassionati degli Anthrax (dei quali non posso certo dire di far parte, nonostante sia una band che mi ha sempre incuriosito e la grande stima che nutro per la squisita disponibilità di Scott Ian), che hanno voltato le spalle al gruppo dopo questa pagliacciata. Tra l’altro- me ne stavo quasi dimenticando!- la ballata acustica “Bare” alla fine dell’album che ci azzecca? Voto:4

Su Graffiti Musicali, degli Anthrax potete trovare anche:

Nessun commento:

Posta un commento