Anette Olzon - (2014)
A volte il destino è veramente crudele! E si diverte a mostrare il suo lato più spiritoso proprio con chi non se lo merita.
Anette Olzon, 43 anni, di Katrineholm in Svezia, è divenuta improvvisamente famosa dopo il reclutamento nei Nightwish al posto di Tarja Turunen. Compito improbo, svolto dalla cantante scandinava in modo non proprio eccezionale, in un periodo poco felice anche per quel che riguarda la sua vita privata.
Ma l'ex voce degli Alyson Avenue ha coraggio- chi può negare che per sostituire Tarja Turunen nei Nightwish ci voglia fegato?- e dopo la poco felice esperienza di "Imaginaerum" si è rimboccata le maniche fino ad esaudire il suo più grande desiderio: un album tutto suo!
Ed ecco che entra in gioco il destino... in Italia "Shine" esce il primo aprile: in tanti (io per primo) avranno pensato ad uno scherzo! A maggior ragione tenendo presente che a pochi giorni di distanza è uscito anche il primo album solista di Tuomas Holopainen, mente pensante di quei Nightwish che hanno prima esposto Anette Olzon al pubblico ludibrio per poi buttarla via come una scarpa vecchia non appena i suoi servigi non erano più graditi, per altro incoraggiati dai fans che non sono mai riusciti a perdonare alla cantante svedese di aver preso il posto della loro più avvenente e capace beniamina. Ma a questo punto ecco che succede il patatrac!
E chi se l'aspettava? A giudicare da quanto fatto in passato, tutti erano pronti ad incensare il compositore finlandese e invece ecco che ti spunta la tanto vituperata Anette e scombicchera tutte la carte!
Ma in fondo cos'ha di tanto speciale questo "Shine"? La scrittura no: in fondo non siamo poi tanto distanti da un sano rock metalizzato- oppure un metal prosciugato della sua componente più aggressiva- condito da folk, pop, elementi etnici e un pizzico di ruffianeria (la title track, ad esempio). Allora gli accompagnamenti? Neanche... le partiture strumentali sembrano ben costruite ma non rappresentano quel qualcosa in più che traspare dalle canzoni. Non resta che la produzione: pensato con cura e capace di mettere in risalto in cantati, il lavoro dietro ai mixer è veramente ottimo, ma ancora non ci siamo.
Ah, ecco: è la voce della cantante svedese! Proprio quel ugola bistrattata in tempi non sospetti è il "bagliore" al quale accenna il titolo del disco. Sono le corde vocali di Anette Olzon il segreto di un album veramente bello ed interessante, capace di chiudersi in paesaggi nordici dipinti con cura e di aprire le porte all'aria fresca di un pop elegante e virtuoso, non del tutto avulso da quanto già fatto dalle Indica.
Non dev'essere stato facile per la cantante scandinava riprendersi dopo la delusione dell'esperienza con i Nightwish, ma "Shine" ripaga senza subbio sia la tenacia che la forza di volontà della cantante svedese. Gran bel lavoro, Anette! Voto:7
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