Puteraeon - (2014)
Tra le tante (troppe?) realtà che negli ultimi anni si sono affacciate al panorama discografico partendo da posizioni old school death metal, ci sono anche i Puteraeon di Jonas Lindblood. Peraltro con riscontri lusinghieri!
Peccato che, come già detto una miriade di volte- anche in tempi non sospetti!- il genere in questione non permetta troppa libertà di movimento ai gruppi che vogliano a tutti i costi rimanere fedeli all'ortodossia scandinava!
La band svedese, al terzo lavoro sulla lunga distanza, sconta proprio questa pecca. E in maniera decisamente pesante!
Per quanto la partenza del full-length riesca a mostrarsi interessante e in qualche modo attiri l'attenzione con la funerea apertura di "Wrath", ben presto le musiche del combo scandinavo si perdono in un'insignificanza piuttosto molesta!
Colpa della scrittura, ingessata su schemi fissi ormai decisamente superati, ma anche di un'indolenza di fondo che di certo non aiuta le atmosfere a diventare più coinvolgenti o attraenti.
La stessa opener "Wrath" ci mette poco a diventare un sottofondo privo di passione, "In Dreamdead Sleep" corre sul filo della pura evanescenza e "Path to Oblivion"- per quanto possa ambire al ruolo di miglior creatura sonora del full-length- si perde quasi subito in questo lacustre immobilismo stilistico.
Come successo varie volte in passato per molte band rifacentesi alla vecchia scuola death metal- non ultime quelle tricolori!- non sono la tecnica strumentale oppure la capacità di costruire brani in linea con i desideri tradizionali dei sostenitori oltranzisti degli estremismi primigeni, a fare difetto alle elaborazioni sonore; no, quello manca del tutto a questo disco sono la fantasia, un pathos che sappia andare oltre il tipico, monumentale senso di depravazione che il death metal ha nel suo codice genetico.
Sarebbe bello dire: sarà per la prossima volta. Però, viste le premesse, è molto più probabile che la band svedese, "la prossima volta", riesca a mostrarsi ancora più aderente agli schemi obsoleti che caratterizzano l'impianto sonoro di questo terzo lavoro sulla lunga distanza.
Se così fosse, mi dispiace per Jonas Lindblood e soci, ma questo è il classico modo di fare musica che su queste righe non troverà mai sostegno!
Voto:4,5
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