2010-05-14

The Metal Opera Pt.II (recensione)

Tobias Sammet's Avantasia - (2002)


La saga di "Avantasia" continua- e si esaurisce- con la seconda parte della storia, la conclusione delle avventure di Gabriel.
L’idea di base è sempre la stessa della prima parte. Ma in questo caso le suggestioni che mi arrivano sono un po’ bizzarre: in “The Seven Angels” c’è una linea di chitarra- sul cambio di ritmo a metà pezzo- che riprende la sigla della seconda serie di Ken Shiro; e in “No Return” l’inciso ricorda “L’isola di White”. Ma immagino siano solo mie assonanze paranoidi. Proprio non ce lo vedo Tobias Sammet con in mano un 33 giri dei Dik Dik!
Di certo la struttura e la musicalità dell’album sono in diretta discendenza con la prima parte dell’Opera; anche se, soprattutto in questo sequel, la forma mentis dell‘album richiama più il teatrino che l‘opera, interpretando in maniera più singolare il power metal e riportando ogni singola costruzione sonora al musical puro. Ed è un indubbio merito di Tobias Sammet il fatto che, se ascoltate in sequenza, le due parti leghino in maniera perfetta, senza una vera e propria soluzione di continuità.
Nato come un progetto ambizioso, Avantasia è diventato un nuovo modo di intendere la musica! Non a caso in molti cercheranno di copiare lo stile di questo progetto: in pochi riusciranno ad avvicinarvisi abbastanza da poter ambire ad una qualche concorrenza che non vada oltre la pura apostasia del power precedente a favore del canovaccio sonoro impostato da Tobias Sammet e la sua numerosa cricca. Insomma, per quanto questo secondo episodio di "Avantasia" non riesca a togliere dalla mente le stupende canzoni del suo predecessore, non si può che fare i complimenti a tutti i protagonisti della storia di Gabriel. Sperando che in futuro Avantasia sappia regalare ancora emozioni! Voto:7

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