2011-07-11

Domenica e lunedì

recensione di domenica e lunedì di angelo branduardi

Angelo Branduardi - (1994)



Il definitivo salto nel pop- o, se vogliamo nella canzonetta- porta il cantautore ligure verso lidi facili, musiche scontate e testi sorprendentemente banali.
E' il caso della title track che apre il disco (uno dei pochi brani autografi), nella quale, a parte una forte dose di perbenismo ed accompagnamenti sbrodolanti ruffianeria, non si capisce quale sia il messaggio. E lo stesso vale per l'espatrio "Fou de Love", recitato in un esperanto che manca completamente di autorevolezza.
Un pochino meglio sono "Giovanna D'Arco" e "Le dodici Lune". In particolare la seconda è l'unica traccia del disco che in qualche modo riesca a ricordare le magnifiche atmosfere medievali dei lavori passati.
Risulta abbastanza evidente che quello che manca in questo album sono le canzoni. Un'ulteriore prova arriva da "La ragazza e l'eremita", di chiara derivazione deandrèiana.
Vanno salvati un altro paio di pezzi: "I Santi" ritrova un minimo di gusto nell'ambientazione spagnoleggiante e "Il trionfo di Bacco e Arianna" riesce perlomeno a smuovere l'ascolto nella direzione delle storie cantate con piglio da poeta e testi di un livello superiore. Certo, fare un pezzo su scritti preesistenti (precisamente dai "Canti Carnascialeschi" di Lorenzo il Magnifico) forse non è il massimo, ma vista la penuria di spunti del disco si può soprassedere.
L'impressione più forte che arriva dall'ascolto dei brani di questo album è di un Branduardi a corto di idee, preda della produzione, completamente in balia di intuizioni che non gli appartengono: infatti la maggior parte delle canzoni è scritta da altri autori (Finardi, Vecchioni e Panella, tra gli altri). O, in poche parole, di un poeta stanco, che ha dato e adesso si ritira nella produzione di mestiere, semplice manovalanza musicale. Voto:5

Su Graffiti Musicali, di Angelo Branduardi potete trovare anche:
e molto altro ancora, digitando Angelo Branduardi nella casella di ricerca del blog.

Nessun commento:

Posta un commento