2012-04-29

The Screen Behind the Mirror

recensione di the screen behind the mirror degli enigma

Enigma - (2000)



Un parziale ripensamento concettuale, un percorso a ritroso nelle idee sonore di Michael Cretu porta il sound degli Enigma a recuperare motivi pagani ed ambientazioni mistiche come "O Fortuna" dai Carmina Burana di Carl Orff che compare prima nell'intro "The Gate" e poi in "Gravity of Love", facendo successivamente capolino qua e là in altre tre tracce del disco.
Il risultato non è dei migliori, anche perchè "O Fortuna" ha di per sé un carattere affascinante e scontroso e non si presta a troppe rielaborazioni. Ci avevano già provato gli Era ad addomesticarla, ma senza fortuna.
Per il resto questo quarto lavoro del compositore rumeno ricalca le strade già percorse in passato, risultando a lungo andare piuttosto noioso. Soltanto la vena leggermente più spostata verso il pop di brani come la title track- che riprende maldestramente l'impostazione di "Sadness Pt.1", alla faccia delle dichiarazioni di Cretu sul fatto di non essere uno che copia sé stesso!- oppure "Between Mind and Heart", e l'aumento di velocità di brani come "Modern Crusaders" e "Camera Obscura" (ancora accenni all'opera di Carl Orff e una componente vocale che ricorda molto da vicino il pop anni '80) portano un minimo di novità al sound, ma non si può dire che il piacere all'ascolto ne tragga vantaggio.
Anzi! Le musiche hanno un sapore sorpassato, poco entusiasmante e un evoluzione poco agile, appesantita dal continuo ricorso a gli stessi temi. La comparsa in qualità di ospiti di Andru Donalds e Ruth Ann (degli Olive) non dona l'apporto sperato, scomparendo nell'istrionica messa in musica delle idee di Cretu.
Non mi si fraintenda, "The Screen Behind the Mirror" è un ottimo disco da rilassamento, da sfruttare come sottofondo in momenti di intimità, ma artisticamente parlando non si può che considerare questo lavoro l'ennesimo tentativo mancato di bissare la grandezza del disco d'esordio. Voto:5,5

P.S.: il primo best of ufficiale del progetto di Michael Cretu viene pubblicato nel 2001 con il titolo "Love, Sensuality and Devotion", ossia LSD: 18 tracce, niente di eccezionale.

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