2014-12-15

Die Without Hope

recensione di die wothout hope dei carnifex

Carnifex - (2014)


Ormai sono dieci anni che i Carnifex sembrano costantemente pronti per spiccare il volo, per fare quel salto di qualità che in molti auspicano sin dal primo full-length, l'ottimo anche se ancora acerbo "Dead in My Arms"!
Arrivati alla quinta release sulla lunga distanza, i cinque californiani saranno riusciti finalmente nell'impresa?

A occhio e croce, no!
E il perchè è presto detto... macchinosi nelle loro elucubrazioni strumentali, ancora troppo ingenui in fase di scrittura, i Carnifex patiscono un approccio sonoro che vorrebbe essere peculiare ma finisce con lo strizzare l'occhio al mercato, finendo in definitiva per non essere né abbastanza alternativo da incuriosire la critica né sufficientemente morbido e ruffiano da piacere alle masse.
Lo dimostra l'iniziale "Salvation Is Dead", ma soprattutto alcune derive djent che fanno capolino qua e là (nella title track, ad esempio...) e certi tonfi stilistici ("Rotten Souls", tanto per citare un titolo) che ad un primo ascolto lasciano veramente una pessima impressione ed ai seguenti suonano come derive scontate di un deathcore abbastanza piatto.
Quello dei Carnifex è un sound che può andare bene per le sigle di qualche film splatter oppure horror; oppure per far imbestialire qualche genitore rimasto indietro con la cultura metal. Quel che è certo è che non si tratta di un full-length capace di cambiare le carte in tavola in ambito deathcore, e men che meno contribuire ad innalzare il livello qualitativo della band californiana.
Se a questo si aggiungono una scrittura spesso derivativa e una tendenza a riproporre schemi già triti e ritriti, non è difficile capire perchè "Die Without Hope" sia un album che con molta fatica può reggere il confronto non solo con i migliori lavori deathcore di questa infausta annata, ma anche con quelli mediocri!
Non si pensi che voglia dare addosso a Scott Lewis e compagni per partito preso!
Per quanto in alcuni momenti ("Dark Days", "Where the Lights Dies") la band di San Diego riesca a far vedere idee degne di nota e metta in bella mostra soluzioni in qualche modo virtuose, l'album nella sua interezza risulta troppo scomposto e ambiguo per poter essere definito riuscito.
Di certo alle frange più giovani dei seguaci deathcore, "Die Without Hope" potrà piacere, come pure a tutti quelli che nella musica estrema cercano l'impatto dirompente, la botta adrenalinica, il puro scontro frontale. Purtroppo per i Carnifex non è il caso del sottoscritto!
E neanche quello di gran parte della critica, mi sembra di notare...
Ciò nonostante, rimaniamo in attesa di veder sbocciare questa band concedendole un'ultima possibilità. Ai Carnifex deve però essere chiaro che anche la pazienza ha i suoi limiti!
Voto:5,5

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