2015-08-28

Mentre tutto scorre

recensione di mentre tutto scorre dei negramaro

Negramaro - (2005)


Immaginatevi un viaggio. Un percorso notturno che congiunge una meta conosciuta con un'altra, ambita e desiderata con forza come potrebbe essere il luogo in cui andate a fare una vacanza.
Un viaggio notturno, che inizia con il buio e termina con le prime luci dell'alba, che si divincola tra autostrade, caselli invisibili e mete sempre un po' troppo distanti.
Ecco, una volta che avete visualizzato tutto questo, pensate ad una colonna sonora. No, non intendo una di vostra scelta, intendo proprio una colonna sonora ben determinata: "Mentre tutto scorre" dei Negramaro! Per quasi sei ore di fila! Sempre lo stesso album, a rotazione continua, senza pause. Finireste per odiarlo!

Io i Negramaro li conobbi così, durante un viaggio come quello descritto sopra. Ed effettivamente arrivai velocemente al punto di non sopportarli più!
Così li dimenticai in un cassetto: uno tra i mille e più lavori che si recuperano solo in occasione di pulizie primaverili o recuperi nostalgici. Un'ingiustizia!
Perchè per quanto mieloso ed a tratti un po' troppo vicino a quel ideale di musica che piace tanto alle radio ma stenta in qualità ("Nella mia stanza") e fantasia ("Estate"), "Mentre tutto scorre" è un album relativamente bello.
Si tratta di un full-length leggero, facilmente affrontabile per quel che riguarda le musiche e le atmosfere, ideale compagno di viaggio... se sfruttato con moderazione! Ma soprattutto si tratta di un disco affascinante sotto l'aspetto dei testi, sì monotematici e in qualche caso infantili ("Sui tuoi nei"), ma anche profondamente ispirati in quasi tutte le occasioni e decisamente ben esposti dalla voce singultosa di Giuliano Sangiorgi.

Se leggete con una qualche regolarità questo blog, saprete di certo che non sono molto morbido con le band che improvvisamente si ritrovano osannate dalle masse ed onnipresenti sui media. I Negramaro di questo terzo lavoro sulla lunga distanza fanno eccezione proprio grazie alla qualità della scrittura, ad un sound che difficilmente annoia ed a testi meno immediati di quel che si potrebbe pensare.
Brani come le famosissime "3 minuti" e "Nuvole e lenzuola"- tutta Subsonica!- sono solo gli esempi più facili delle buone prove a livello di songwriting della band pugliese. Anzi, a ben vedere, il meglio dell'offerta dei Negramaro sta nel resto del campionario, in canzoni dall'appeal formoso e ricco di spunti validi come "Scomoda-mente" e la divertente e volutamente sciocca "I miei robot", ossia negli episodi che hanno avuto più influenza sulle generazioni future- leggi: Modà!- come la title track e "Musa (stanca di essere)".

"Mentre tutto scorre" è, in definitiva, un disco di musica leggera- variegata pop oppure rock- che si ascolta volentieri e si memorizza con qualche minimo sforzo; un album che sa abbinare l'immediatezza del contatto a pelle con un certa profondità di pensiero e parecchio garbo compositivo. Non sarà abbastanza per farmi dimenticare quel viaggio scioccante di qualche anno fa, ma per una comoda sufficienza la misura è quella giusta!
Voto:6

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