2016-03-13

Sovran

recensione di sovran dei draconian

Draconian - (2015)


Gli svedesi Draconian sono già stati protagonisti su questo blog. Quasi di sfuggita, qualche anno fa mi ero occupato di "Turning Season Within", album reputato troppo derivativo e timido per riuscire a rimanere impresso nella mente dell'ascoltatore.
Nel frattempo la band scandinava è cambiata. Al posto di Lisa Johansson c'è la sudafricana Heike Langhans, tanto per dire il principale motivo di distacco tra i Draconian contemporanei da quelli del passato. Il punto però è un altro...

E' vero: la band svedese è per lo più derivativa, sempre e comunque dipendete da maestri del doom-gothic metal come Theatre of Tragedy e My Dying Bride. Però è anche un gran bel sentire!
Sarà che in questo periodo, in ambito dark c'è gran poca carne al fuoco; oppure il motivo sta nella semplice evoluzione di un gruppo che per anni è rimasto nell'ombra e che finalmente prova ad affacciarsi con una qualche credibilità su paesaggi più interessanti... fatto sta che "Sovran" piace!
Piace perchè è cupo e denso, perchè riesce ad intessere con la dovuta calma tutta una serie di sensazioni, per lo più finalizzate a mantenere vivo il senso di decadenza e romanticismo delle atmosfere, ma soprattutto piace perchè è un album fatto bene!
Brani come "The Wretched Tide" e "Pale Tortured Blue", il maestoso organo e l'incisivo violino che di tanto in tanto compaiono a dare maggior pathos alle canzoni, i prepotenti cambi scenografici che portano gli ambienti ad espandersi e contorcersi secondo le volontà del gruppo scandinavo... tutto questo fa di "Sovran" un album davvero godibile, forse il migliore dell'ultimo biennio ambito gothic-doom.

Il tutto sarebbe potuto essere perfetto se la parte centrale del full-length fosse riuscita a mantenersi ai livelli del resto della track list! Infatti sono solo un paio i brani che tendono alla noia, prorompendo in ridondanze eccessive e rimanendo sullo sfondo di un campionario comunque notevole. Senza "Dishearten" e "Rivers Between Us"- Daniel Anghede dei Crippled Black Phoenix viene accreditato come ospite ma nessuno se ne accorge...- probabilmente "Sovran" avrebbe potuto ambire alla corona di album più convincente dell'anno per quel che riguarda il metal d'ispirazione ottocentesca.
Ciò non toglie, soprattutto conoscendo la storia dei Draconian, che questo quinto lavoro in studio sia una piacevole sorpresa, un salto di qualità che mai ci saremmo aspettati da un gruppo dedito esclusivamente ad una musicalità di seconda mano.
Ed ora la curiosità aumenta, e con lei le aspettative. La band svedese ha fatto quel balzo in avanti che la porta a seguire dappresso i migliori gruppi gotici del pianeta: ora non si torna più indietro!
Voto:6,5

Su Graffiti Musicali, dei Draconian potete trovare anche:

Nessun commento:

Posta un commento