2016-03-14

Punk in Drublic

recensione di punk in drublic dei nofx

NOFX - (1994)


...che poi sarebbe l'anagramma di "Drunk in Public". E con questo penso di aver già detto molto su quello che a tutti gli effetti è ritenuto il miglior lavoro in studio dei NOFX!
Perchè la band di Fat Mike fino al momento di mettere in commercio il suo quinto lavoro sulla lunga distanza aveva messo in luce una smania tremenda per la provocazione, un'anima ribelle di primo livello, un grandissimo senso per l'urto hardcore privo di compromessi. Ma tutto questo si era risolto in un mezzo successo; soprattutto a causa della tendenza della band americana a far riferimento con troppa tenacia al punk che fu.

Ora no! Con "Punk in Drublic" i NOFX ci mettono del loro!
Apparecchiano la tavola con due botte di adrenalina come "Linoleum" e "Leave It Alone", servono le prime portate di un certo livello con la ruvida "Don't Call Me White" e con l'accoppiata in levare formata dallo screanzato midtro "My Heart Is Yearning" e dalla furiosa "Perfect Government". E poi si scatena il finimondo: le impostazioni Oi! di "The Brews", i ruggiti di "The Quass" e la furia dinamitarda di "Dying Degree", "Lori Meyers"- con una scatenata Kim Shattuck a supportare i cantati- e del manifesto "Punk Guy" bastano e avanzano per far entrare di diritto i NOFX tra le più influenti band hardcore di sempre!
Il gruppo di Fat Mike ha imparato a limare certe asperità, ad inserire parti puramente melodiche all'interno degli urti da pogo tipici del passato ("Jeff Wears Birkenstocks"), a far passare la provocazione non più per semplice trovata goliardica ma in quanto vero e proprio messaggio, ad infarcire un songwriting sempre improntato al massimo dinamismo con trovate sceniche e colpi ad effetto. E, ovviamente, tanto sano divertimento!

Insomma, i NOFX di "Punk in Drublic" sono l'evoluzione di quelli sentiti finora, un gruppo che ha saputo trarre profitto dalle esperienze passate e costruire un suo peculiare modo di promuovere hardcore e sviluppare uno dei più nobili- si fa per dire...- discendenti del punk!
Lo stesso purtroppo non si può dire per il successivo "Heavy Petting Zoo" (1996; Voto:5) e per il disco dal vivo "I Heard They Suck Live!!" (1995; Voto:5), entrambi lavori meno che mediocri se paragonati a questo sesto lavoro sulla lunga distanza.
Per la band statunitense ci sarà ancora modo di far sentire cose pregevoli in "So Long and Thanks for All the Shoes" (1998; Voto:6,5), album più duro ed ingessato rispetto a quelli giovanili, ma non per questo meno meritevole di attenzione. Il nuovo millennio sarà invece un continuo tirare a campare tra (pochi) alti e (molti) bassi, soprattutto a causa degli impegni alternativi di Fat Mike, come ad esempio i Lagwagon, gli Screeching Weasel ed i Me First and the Gimme Gimmes.

Insomma, se volete capire perchè i NOFX siano riusciti a lasciare un segno indelebile nella storia del rock- tanto da promuovere buona parte del movimento corporate punk, in primis quei Green Day che al sound della band di Fat Mike devono molto se non tutto!- "Punk in Drublic" è di certo il modo migliore. Se non l'unico...
Voto:7

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