2025-06-24

To Build a Sea

 


Lolli Wren – (2024)


Poco tempo fa, se vi ricordate, ho introdotto il tema dei canali Youtube dedicati alle music reactions. Avevo anche snocciolato qualche nome, giusto per dare l’idea di cosa sia particolarmente interessante secondo il mio punto di vista.

Mi ero dimenticato- mea culpa!- di The Fairy Voice Mother, canale gestito da Lolli Wren. Che oltre ad essere una delle più sexy “reazioniste” del web e possedere un accento meraviglioso, è anche una voice teacher. Lo scrive lei come presentazione del suo canale, mica me lo sto inventando.

Ora, sinceramente non so bene cosa faccia una voice teacher ma ultimamente noto che va molto di moda il ruolo di coach. Non solo in ambito musicale. In realtà non so bene neanche cosa faccia un o una coach, ma l’impressione netta che ho è che si tratti di magnaschei che sono riusciti a fare una professione partendo da una passione e senza la necessità di un percorso “canonico”. Comunque se qualcuno di voi ne sa di più su entrambe le professioni… fatemi sapere. Anche perché non ho ancora scritto neanche una riga del disco in questione e la cosa potrebbe diventare abbastanza imbarazzante visto il tema del blog.

Quindi “To Build a Sea”, album di debutto di Lolli Wren.

Si parte con un'esibizione vocale con chiaroscuri tribali di sfondo. Non una partenza eccezionale- sembra una specie di esercizio vocale fine a sé stesso, giusto per poter dire: guarda cosa sono capace di fare- ma neanche qualcosa che possa mettere in dubbio la curiosità di procedere nell’ascolto.

La prima vera sorpresa arriva invece con “I Can’t Decide” e le sue ondulazioni bambinesche, decisamente in scia a certo indie pop in voga qualche anno fa. Un brano che affascina e seduce sia per i contenuti che per la delicatezza degli equilibri tra musiche e vocals, tema questo che, come vedremo, sarà ricorrente lungo la track list. Lo troviamo infatti sia nella title track, ballad alla quale è davvero difficile non abbandonarsi completamente, sia nella sua componente più intima che nella carica patetica- nel senso di ricca di pathos, non in senso dispregiativo- che la porta a compimento, che nella successiva “In a Wave”, altra canzone che fa del sapore sottile degli accompagnamenti e della leggerezza dei cantati i suoi punti di forza.

Diciamo che fino a qua il full length è bellino ma non va oltre quello che ci si potrebbe aspettare da una cantautrice al suo esordio discografico, da un talento con qualche picco creativo ma ancora troppo timido per esplorare strade sconosciute.

Le cose cambiano un po’ con “Want to Want to” e le sue tendenze latineggianti e popparole, quasi un momento di puro svago soleggiato dopo una prima metà di album intensa e dalla forte carica emotiva.

La parte più interessante del disco arriva però alla fine, con pezzi violenti nell’espressione e nei modi come “All Mine”, momenti teatrali (“Murphy’s Law”) e una ballad che riprende certe svolazzanti delicatezze di inizio album ma lasciando che sia la pura passione interpretativa a dare sfogo a un sentimento in qualche modo gracile e sfuggevole.

Ora, qual è il grande limite di un album come “To Build a Sea”? L’album stesso, verrebbe da dire. Nel senso che lo scorrere dei brani non dà molto l’impressione di un percorso ragionato quanto piuttosto l’idea di una compilation, di un insieme di brani molto carini se presi uno alla volta- tranne forse “Cloud Machine”, troppo melensa anche per un contesto leggero come quello proposto da Lolli Wren in questo esordio discografico- ma in qualche modo slegati se assorbiti tutti assieme in un’unica sequenza. Si tratta di una pecca relativa, un po’ un voler andare a cercare il pelo nell’uovo, non certo una caratteristica che impedisca di gustare le graziose linee melodiche che si intrecciano lungo quasi tutti i brani del disco.

Dispiace notare che su molte piattaforme “To Build a Sea” non abbia il seguito che meriterebbe. Perchè pur con qualche difetto e un po’ di cose migliorabili, un album che riesca a mantenere intatti equilibri così fragili tra estetica e contenuto, tra strumento e voce, tra emozione pura e vita reale non è proprio facile da trovare. Se poi teniamo presente che si tratta di un debutto…

Voto:6,5

Nessun commento:

Posta un commento