Epica - (2007)
Un primo cambio di line up (Arjen Van Weesenbeek prende il posto di Jeroen Simons alle pelli) porta il sound del gruppo olandese ad un indurimento su posizioni al limite del death metal, scongiurando da una parte il rischio di diventare ripetitivi, ma dall'altra pagando dazio ad un diverso approccio artistico da rivedere in più di una componente.
Canzoni belle, al limite del sublime sono mischiate assieme a momenti di evidente stanchezza compositiva ed evoluzioni strumentali non sempre lucide, dando vita ad un lavoro che procede a strattoni e dando la netta impressione di scarso feeling tra la componente ritmica e quella melodica.
Un esempio perfetto di questo divario interpretativo arriva ad inizio album, con l'estenuante "The Obsessive Devotion", brano talmente convulso e infarcito di elementi da risultare pesante, poco dinamico. Funzionano decisamente meglio le costruzioni più elastiche e brevi come la bastonata ai padiglioni auricolari di "Menace of Vanity" e l'elegante "Chasing the Dragon", una dimostrazione di classe di Simone Simons senza pari in ambito metal.
Anche la terza- e ultima, si spera!- parentesi dedicata agli eccessi dell'umano vivere in nome di entità soprannaturali che va sotto il titolo di "The Embrace that Smothers", non ha più quel efficacia, quello spirito innovativo e di ferma denuncia che aveva fatto la fortuna sia di "Prison of Desire" degli After Forever che del disco di debutto degli Epica.
Tecnicamente parlando, ogni elemento del gruppo sta raggiungendo un livello prossimo alla perfezione. Ma se il conglomerato finale risulta sfasato ed incongruente come in questo album non c'è evoluzione strumentale che tenga, non esiste virtuosismo che riesca a strappare dal pantano le costruzioni più macchinose e pesanti presenti nel terzo lavoro in studio del gruppo olandese.
Gli Epica sono capaci di emozionare e sedurre, portare l'emotività dell'ascolto a livelli altissimi e provocare i sensi in una maniera più unica che rara; perdersi nei meandri di un cambio di approccio piuttosto che di sofisticherie oltremodo ardite può essere o un passaggio che può portare ad un salto di qualità o il definitivo affossamento di ogni velleità. Per scoprirlo non resta che aspettare... Voto:6
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