2012-05-04

Enrico VIII e la difesa francese

recensione di enrico viii e la difesa francese di enrico ruggeri

Enrico Ruggeri - (1986)



Originariamente si trattava di due lavori separati: un miniLP ("La difesa francese") e un album vero e proprio ("Enrico VIII"), ma visto il magro risultato di vendite è stata saggiamente portata avanti una politica di accorpamento. Per lo meno così di dischi brutti ce n'è uno solo invece che due!
L'elettronica ed il beat dei primi lavori non ci sono più; il cantautore milanese si adagia su morbide atmosfere, leggere e spesso evanescenti, per sciorinare dei testi studiati, qualche volta di difficile comprensione, qualche altra fin troppo schietti ("Dalla vita in giù"), troppo facilmente omologabili ad un'influenza waitsiana.
Del resto l'indizio principale è proprio una cover dello stesso Tom Waits: "Con la memoria" è la traduzione italiana di "Foreign Affair".
Salta subito all'occhio, ascoltando i brani del disco, la cura meticolosa con cui sono stati preparati i testi, ma lo stesso non si può dire per certe musiche. Ad esempio "Cuba", oppure "Je t'aime", un refuso nel quale salta all'occhio la tromba di (o alla...) Roy Paci, suonano maldestre e confusionarie, quasi in un contrasto irrisolto con le metriche discorsive del cantante ex Decibel.
In realtà ad un primo ascolto neanche i testi convincono del tutto: spesso farraginose e costruite su rime forzate, le canzoni sono appesantite dalla ricerca di termini desueti e poco usati, naufragando sotto il peso di concetti vetusti e mal interpretati.
Se poi a questo si aggiunge il particolare stile dello stesso Ruggeri, tendente a scandire con forza le parole ed a porre un forte accento alla sequenza metrica, non riesce difficile capire perchè ci vogliano un po' di ascolti per iniziare a comprendere bene il senso dei brani di questo disco.
Qualche canzone degna di nota c'è: ad esempio la bellissima "Gli uomini piccoli" e la tenera dichiarazione "Certe donne"- anche se qualcuno deve spiegarmi che cavolo vuol dire "Certe donne è meglio immaginarsele, che confrontarle con le contingenze..."!- o ancora la notturna "Il portiere di notte" e, se presa con le dovute cautele, la divertente "Dalla vita in giù", pur avendo accompagnamenti a dir poco imbarazzanti.
Ciò nonostante l'impatto del disco nella sua interezza è francamente di una pesantezza eccessiva. Addirittura noioso a lungo andare, Ruggeri stecca nella componente che più gli si addice, il messaggio, dando in pasto ai fans un altro lavoro a dir poco deludente. Voto:5,5

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