2012-05-04

The Power Within

recensione di the power within dei dragonforce

Dragonforce - (2012)



Dopo la vergognosa messa in scena di "Twilight Dementia" e lo split del front man ZP Theart i Dragonforce- evidentemente scioccati!- si rifanno vivi con un lavoro bruttino, fatto dalle solite aggressioni a tutta velocità, qualche aggiustamento dal punto di vista dell'equilibrio compositivo e la vocalità della new entry Marc Hudson.
Per iniziare, merita soffermarci proprio sulle qualità del debuttante vocalist del gruppo inglese: Hudson è di evidente formazione power- più vicino a Timo Kotipelto che a Tobias Sammet a dire il vero- ed è decisamente diverso dal suo predecessore, sia per quanto riguarda l'impostazione vocale che per il timbro. Diciamo che, se bisogna ancora dimostrare che la band londinese ci abbia guadagnato, si può di certo dire che non ci ha rimesso.
Peccato che sia anche l'unica cosa positiva di questo ritorno sulle scene! Perchè il resto, dal songwriting (non è carino copiare, per giunta male, dagli Stratovarius!) alle svirgolate chitarristiche di Herman Li, fino all'invadente ricerca di un sound facile e commestibile, porta inevitabilmente ad una bocciatura del disco nella sua totalità.
E- particolare da tenere bene a mente!- dopo aver perso completamente ogni credibilità con il live di due anni prima, ci vuole ben altro che una manciata di canzoncine infantili per recuperare la fiducia del pubblico!
Banali corse a rotta di collo come l'iniziale "Holding On", rallentamenti epici come "Cry Thunder" e momenti di sosta scolastici e di dubbio gusto come quelli che frenano l'ascolto in "Die By the Sword" e "Wings of Liberty"- notare i titoli: sarebbero stati vecchi anche vent'anni fa!- non possono bastare a mitigare il senso di artificiale, di plastificato che le musiche dei DragonForce si portano appresso dall'inizio della carriera.
Forse chi dice che queste elaborazioni sonore siano musica per bambini fatta da bambini un po' esagera: certo che la qualità, la fantasia ed il buon vecchio gusto estetico risultano dispersi e, dopo le nove tracce di questo disco, ogni ragionamento elaborato può tranquillamente abdicare per lasciar posto ad una reazione di pancia: buttare il cd dalla finestra!
Voto:4

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