2012-05-18

Goodbye Cruel World

recensione di goobye cruel world di elvis costello

Elvis Costello and the Attractions - (1984)



E tutti questi suoni sintetici, terribilmente alla moda e profondamente kitsch, da dove spuntano? Il buon Elvis si lascia andare alle tendenze degli anni '80 e sforna un disco così vuoto da sembrare addirittura volutamente vacuizzato.
L'iniziale, imbarazzante "The Only Flame in Town" (ospite Daryl Hall) mette in chiaro un concetto che si presenterà lungo tutto l'album: il piacere dell'ascolto ha alzato bandiera bianca!
La triste rullata che apre "Home Truth" sembra mutuata direttamente da una realtà che sta a Costello come un letto a baldacchino ad un igloo, la seguente dinamica evanescenza di "Room With No Number" sembra venuta fuori da un rapporto intimo tra il cantautore inglese e Boy George: insomma la partenza del album è una tregenda piuttosto difficile da sopportare!
Il problema è che dopo non va meglio. Se non fosse per la discreta "I Wanna Be Loved", condita dalla vocalità di Green Garthside degli Scritti Politti, e della violenta monotonia della conclusiva "Peace in Our Time", questo album sarebbe davvero un disastro senza attenuanti!
A partire da quei testi che, solitamente arguti e pungenti, in questo disco diventano scialbe messe in opera di uno stile trito e ritrito. Del resto lo stesso Costello ha preteso che sulle ristampe successive del disco venisse apposta la scritta "Congratulazioni, avete appena comprato il nostro album peggiore!"; se non altro non si può imputare al cantautore londinese di non essere autocritico e, in qualche maniera autoironico.
Ciò non toglie che "Goodbye Cruel World" sia veramente un brutto lavoro, fatto di una inqualificabile pastosità artificiale e di un gusto per gli arrangiamenti eccessivo e drammaticamente distante. E' proprio questa la caratteristica che colpisce maggiormente: l'assoluto distacco che si prova ad ascoltare le tracce del album.
Per un autore come Elvis Costello che ha fatto dell'aggressività e del rapporto simbiontico con il pubblico i suoi punti di forza, un approccio così artefatto e isolato non può che costituire una debacle senza attenuanti. Voto:4

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