Eros Ramazzotti - (1987)
Quando "In certi momenti" fa capolino nei negozi di dischi, Eros Ramazzotti è già una star affermata, forte di una vittoria a Sanremo giovani con "Terra Promessa" nel 1984 e tra i big con "Adesso tu" un paio d'anni dopo. I- ma soprattutto le- giovani sono ai piedi del cantante capitolino, primo vero clone del già sopravvalutato Claudio Baglioni.
Eros ci mette la carica necessaria a rendere un album grintoso e adatto ad un pubblico di teen-agers, ma quando si tratta di imbastire dei testi un tantino più profondi la questione diventa decisamente più ardua.
Difatti il team di lavoro formato da Piero Cassano, Celso Valli e Adelmo Cogliati non riesce ad andare oltre ad infantili prese di posizione di facile consumo. Le poche sensazioni piacevoli arrivano come fulmini a ciel sereno con la poetica "La luce buona delle Stelle", resa un po' più intrigante dall'apporto di Patsy Kensit, e l'impegnata "Cose che ho visto"- con un attacco stupendo sulle parole: "Ho visto ggente invecchiare da sola...", sulle eteree note sintetiche di accompagnamenti sempre troppo distanti.
Se a questo si aggiungono accompagnamenti noiosi e troppo soffusi non è difficile capire perchè il terzo lavoro del cantante romano sia tutto tranne che bello.
I toni dimessi, sempre un po' cupi e tristi con cui il ribelle di "Una terra promessa" vuole spiegare il (suo) mondo non riescono a svolgere il loro ruolo, naufragando in un mare di ovvietà e frasi fatte, rime forzate e metriche eccessive.
Il Ramazzotti incavolato con il mondo sembra essersi preso una pausa; quello romantico, tutto cuoricini e sentimenti facili deve ancora arrivare. Questa via di mezzo non convince proprio e rischia di passare alla storia come uno dei momenti incomprensibili di un cantante troppo attento al mercato per fare due volte lo stesso sbaglio. Voto:5,5
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