Gianna Nannini - (1988)
Probabilmente dopo l'exploit di "Profumo", la cantante senese si è sentita arrivata. O forse semplicemente non è stato trovato un rimedio ad una secca creativa piuttosto pesante. Fatto sta che "Malafemmina" è un disco veramente brutto!
Banale, ridondante, fuori fuoco, la Nannini non riesce a portare a termine neppure una canzone con profitto e naufraga tra rime facili, musiche sempliciotte e un'ormai stancante mania sessuale.
Dalla volgare, squinternata e chiassosa "Hey bionda" alla morbidezza insignificante di "Casablanca", il repertorio offerto in questo album è sinceramente imbarazzante. E non solo a causa di accompagnamenti francamente inascoltabili, ma proprio per la carenza di idee, per dei testi piatti e privi di vigore e per un songwriting che in generale mostra pochissime virtù.
I momenti peggiori sono quelli maggiormente riconducibili alle frustrazioni sessuali della cantante toscana: "Voglio fare l'amore", "Time lover", Un ragazzo come te" e "Luna dell'est" non valgono un soldo bucato. In particolare "Time lover", con quel suo fare da hit prestabilita, risulta non solo acerba e scostante, ma addirittura fastidiosa!
Io non so cosa sia passato per la testa della cantautrice senese nell'intervallo tra la pubblicazione di "Profumo" e la stesura di questo ottavo lavoro in studio, ma di certo è qualcosa che ha influenzato notevolmente la scrittura e le scelte stilistiche. E sicuramente non in positivo!
C'è poco da fare: bisogna dimenticare in fretta questo disastro in note e rimboccarsi le maniche, cercando di ristabilire in qualche modo quel contatto con l'ascolto che nel giro di undici tracce è stato massacrato e spazzato via. Voto:4
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Ma cosa sta facendo nella copertina? L'ombrello?!
RispondiEliminaNo... mostra i muscoli... :-P
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