John Legend - (2006)
Negli anni '60 e '70 era normale scoprire che la maggior parte dei cantanti neri arrivasse dagli ambienti ecclesiastici, ossia dal gospel. Nel 2006 invece si tratta di una rarità. Questa rarità ha un nome e un cognome: John Legend!
Al suo secondo lavoro solista, accompagnato da personaggi di spicco dello show-business musicale (Kanye West, Will.i.am, Raphael Saadiq, Mary J. Blidge), il giovane cantante di Springfield- da non confondere con l'omonima città che ospita... i Simpson!- sforna brani caldi e coccolosi, al passo con i tempi ma anche eleganti e poco propensi alla ruffianeria spicciola. "Once Again" si aggrappa al singolo scala classifiche "Save Room", ma gode anche del calore inebriante di "Stereo", della passione delicata di "Show Me" e della dolcezza brumosa della conclusiva "Coming Home".
E anche il resto del campionario, per quanto un tantino noioso sulla lunga distanza, non può certo essere considerato scadente, potendo far forza sull'altro singolo da charts ("P.D.A.") e su una manciata di brani passionali ed avvolgenti, poco appariscenti ma intrisi di un'oscura aura misticheggiante piuttosto che di una quotidianità semplice ma mai banale.
John Legend ci sa fare: ha una voce calda, sinuosa, provocante quanto basta per non passare inosservata, e un gusto raffinato per le citazioni (nel traino "Save Room" compaiono i Classic IV di "Stormy"). Se si fosse puntato esclusivamente sulla componente soul, magistralmente interpretata dal cantante della Pennsylvania, "Once Again" sarebbe entrato di diritto tra i migliori dischi di musica nera del decennio. A maggior ragione dopo aver visto con quale gusto sia stato omaggiato Curtis Mayfield in copertina!
Di certo il cantautore statunitense è sulla buona strada per diventare un'icona del soul mondiale, ma deve ancora crescere per poter ambire ad un posto tra i grandi. Voto:7
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