2013-08-19

Once Again

recensione di once again di john legend

John Legend - (2006)


Negli anni '60 e '70 era normale scoprire che la maggior parte dei cantanti neri arrivasse dagli ambienti ecclesiastici, ossia dal gospel. Nel 2006 invece si tratta di una rarità. Questa rarità ha un nome e un cognome: John Legend!
Al suo secondo lavoro solista, accompagnato da personaggi di spicco dello show-business musicale (Kanye West, Will.i.am, Raphael Saadiq, Mary J. Blidge), il giovane cantante di Springfield- da non confondere con l'omonima città che ospita... i Simpson!- sforna brani caldi e coccolosi, al passo con i tempi ma anche eleganti e poco propensi alla ruffianeria spicciola. "Once Again" si aggrappa al singolo scala classifiche "Save Room", ma gode anche del calore inebriante di "Stereo", della passione delicata di "Show Me" e della dolcezza brumosa della conclusiva "Coming Home".
E anche il resto del campionario, per quanto un tantino noioso sulla lunga distanza, non può certo essere considerato scadente, potendo far forza sull'altro singolo da charts ("P.D.A.") e su una manciata di brani passionali ed avvolgenti, poco appariscenti ma intrisi di un'oscura aura misticheggiante piuttosto che di una quotidianità semplice ma mai banale.
Se si vuole trovare una critica a questo secondo lavoro in studio del cantautore americano non è difficile puntare il dito su qualche svirgolata pop di dubbio gusto ("Slow Dance") e su una track list che avrebbe potuto tranquillamente essere più succinta. Si tratta di piccolezze che contano il giusto nell'economia generale del disco, ma che fanno la differenza tra un album ottimo e uno discreto.
John Legend ci sa fare: ha una voce calda, sinuosa, provocante quanto basta per non passare inosservata, e un gusto raffinato per le citazioni (nel traino "Save Room" compaiono i Classic IV di "Stormy"). Se si fosse puntato esclusivamente sulla componente soul, magistralmente interpretata dal cantante della Pennsylvania, "Once Again" sarebbe entrato di diritto tra i migliori dischi di musica nera del decennio. A maggior ragione dopo aver visto con quale gusto sia stato omaggiato Curtis Mayfield in copertina!
Di certo il cantautore statunitense è sulla buona strada per diventare un'icona del soul mondiale, ma deve ancora crescere per poter ambire ad un posto tra i grandi. Voto:7

Nessun commento:

Posta un commento