Lea Michele - (2014)
No, vi prego! Un'altra ragazzina che scimmiotta Katy Perry (o Lady Gaga, o fate voi...) no!
Ma perchè ogni quinquennio deve per forza far venire alla luce la Natalie Imbruglia di turno, una Jennifer Lopez spolverata e rimessa a nuovo, la ragazzina tutto pepe che passa con (troppa?) disinvoltura dal cinema alla televisione e da questa alla musica senza che nessuno abbia il coraggio di dirle: sei brava, sei carina, hai un futuro come attrice, ma la musica lasciala fare a chi ha qualche idea!
Non se ne può più degli album fatti su un traino iperpompato dalle radio (in questo caso "Cannonball", una scemenza totale!), infarciti di suoni a tutta plastica, testi ridicoli e un continuo saccheggio in ambiti mainstream! Se poi si va anche a lucrare sulla morte con dediche che sfiorano l'insulsaggine e lo sciacallaggio, significa che siamo davvero alla frutta!
Non voglio sembrare irrispettoso od offensivo nei riguardi della giovane cantante newyorkese: in fondo io ho sempre difeso chiunque facesse musica, bella o brutta che sia, a maggior ragione se di successo come nel caso di Lea Michele. Però quando è troppo, è troppo!
Si potrebbe dar adito a Lea Michele di saper sfoggiare una voce sinuosa ma potente, capace di veri e propri stravolgimenti tonali. Però anche in questo caso certi particolari fanno pensare ad ampi ricorsi alla tecnologia per raddrizzare un'ugola probabilmente forgiata meno bene di quanto possa sembrare scrutando un curriculum pieno zeppo di presenze in quel di Broadway.
Vogliamo concedere alla cantante statunitense il beneficio del dubbio? E sia... però con un campionario concettualmente ristretto come quello offerto in questo album di debutto non c'è voce che tenga! Di piccole vamp in cerca di gloria è pieno l'etere, una in più o una in meno non è che cambi tanto la situazione. Però... che noia! Voto:1,5
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