2014-12-19

So Tonight That I Might See

recensione di so tonight that i might see dei mazzy star

Mazzy Star - (1993)


Non contenti di aver ammaliato il loro pubblico con il primo, stupefacente lavoro in studio, i Mazzy Star si rimettono velocemente al lavoro per dare continuità al loro progetto.
I tempi tecnici di creazione non permettono alla coppia americana di immettere sul mercato album con cadenza da rock star, però quando "So Tonight That I Might See" viene pubblicato, non c'è attesa che non sia valsa il gusto ipnotico e viscerale di dieci tracce sublimi, sempre attente a non uscire da quelle atmosfere laconiche e sognanti che hanno fatto del Paisley Underground un marchio di fabbrica, ma allo stesso tempo anche contraddistinte da un'estetica superba e da una qualità di scrittura incredibile. Oltre che, ovviamente, dalla stupenda voce di Hope Sanduval!

I Mazzy Star si concedono il lusso di partire a braccetto con la tradizione grazie alla morbida ballad "Fade into You", ma basta arrivare alla traccia seguente per rendersi conto che il sentore acido delle musiche non ha assolutamente perso smalto e che, anzi, si è vieppiù evoluto fino a scavare un vero e proprio pertugio nella razionalità e permettere agli effluvi lisergici di farsi spazio nella sensibilità senza urtare in qualsiasi modo l'attenzione.
La bravura di Hope Sanduval e David Roback probabilmente sta proprio nel riuscire ad impossessarsi dell'attenzione senza mai forzare la mano, conducendo anzi l'ascolto entro le sinuose languidezze vocali della prime e le linee armoniche del secondo con una naturalezza fuori dal comune.
Ottimi esempi di questa squisita e maniacale attenzione per il tocco delicato ed etereo arrivano dal brano più dichiaratamente lisergico del lotto ("Mary of Silence") e da una manciata di canzoni che, lungi dal poter aspirare ad un posto di rilievo nella track list, si concedono il lusso di fare la parte dei riempitivi di qualità ("Five String Serenade", "Blue Light").

Anche quando i decibel si alzano e le chitarre s'invaghiscono improvvisamente della corrente elettrica ("She's My Baby"), nulla sembra turbare l'ascolto!
Questa peculiare precisione per l'immissione di stimoli e la capacità di dosare ogni singola componente fanno di "So Tonight That I Might See" un album non solo gradevole, ma anche bello, interessante e profondamente rilassante.
Se neanche strutture sghembe ed intrinsecamente alcoliche come "Wasted" e momenti di autentica perdizione lisergica come la title track riescono a far demordere il piacere dell'ascolto, significa che questa volta i Mazzy Star hanno davvero creato qualcosa di importante, di talmente seducente da non necessitare di ulteriori sviluppi!

"So Tonight That I Might See" è una consegna!
L'anima della coppia americana viene travasata in un disco e da questo nella mente dell'ascoltatore: un punto di non ritorno che in futuro costerà caro a Hope Sanduval e David Roback! Must:"Mary of Silence".
Voto:9

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