2015-02-07

Pop-Hoolista

recensione di pop hoolista di fedez

Fedez - (2014)


Sono letteralmente scioccato!
Sinceramente non ci speravo più!
Un album rap fatto in Italia negli anni 2000 che dice qualcosa? E per giunta con garbo, sarcasmo quanto basta e buone dosi di stile! Fino a ieri sembrava pura utopia!
E invece il più insospettabile dei rimaioli dello stivale, protagonista di talent show e spocchiosità varie, ti va a tirare fuori dal cilindro un disco intenso, divertente, vario e ricco di contenuti! Non ci posso ancora credere!

Però, un attimo... meglio placcare facili entusiasmi... Fedez è maturato, su questo non c'è dubbio!
Il ragazzino milanese di "Sig. Brainwash" è cresciuto ed ha iniziato a guardarsi attorno, pescando da quello che vede il peggio del peggio, il marcio, l'infinita sequenza di baciapile che infettano il nostro vivere civile e dei quali traiamo profitto non appena ci si presenta l'occasione.
La caratteristica che però attrae di "Pop-Hoolista" non è tanto la critica ad una società che evidentemente non sta più in piedi, ma il fatto che l'mc meneghino abbia deciso di dar più spessore ai contenuti che alla forma, evitando accuratamente le strombazzate da rapper di periferia e dando ampio risalto ad una critica facilotta ma tutto sommato interessante.
Interessante perchè buttata in rima con ironia, con un piglio relativamente leggero ma non per questo poco ficcante e con un sofisticato gusto per i calembour.
Sì, è vero, spesso le metriche sono ciancicate e la forma verbale un po' stiracchiata; si tratta però di pegni da pagare volentieri pur di godere di autentiche bombe biliose del calibro di "Generazione Boh" e "Vivere in campagna pubblicitaria"!
Insomma, Fedez sembra essersi improvvisamente trasformato in una via di mezzo tra Caparezza e i primi Articolo 31.

Magari si poteva fare a meno di qualche collaborazione dal puro spirito commerciale- Francesca Michielin che in "Magnifico" imita Arisa, la Noemi insipida di "L'amore Eternit"- e probabilmente, con un minimo di attenzione, era possibile fare a meno di qualche copia incolla di troppo (dietro al chorus di "Veleno per topic" sembra di intravede la Gwen Stefani del primo album solista!), però anche in questo caso si tratta di quisquiglie se paragonate al divertimento di brani come "Bella addormentata nel Bronx" e "Cardinal Chic".
Del resto, se anche l'autocommiserazione diventa un discreto brano privo di piagnistei ("L'hai voluto tu"), allora forse siamo davvero al cospetto di un rapper capace di dire la sua senza dover per forza appigliarsi a testi da supermacho e contenuti risibili.
Bravo Fedez!
Con la fantasia che mette nelle rime e la voglia di indagare la cultura predominante in Italia si è costruito una base di stima che difficilmente lo lascerà a piedi in futuro.
Se poi gli riesce anche di togliere dall'ibernazione J-Ax, tanto chi cappello!

L'unico vero neo di questo quarto lavoro in studio del rapper milanese è che si tratta di un lavoro che snocciola problemi ma non accenna a delle soluzioni.
Insomma, un album dichiaratamente, sinceramente, effettivamente pop-hoolista!
Però che ci volete fare: siamo Italia, questo è quello che ci meritiamo!
Voto:6,5

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