2015-02-07

Ride the Lightning

recensione di ride the lightning dei metallica

Metallica - (1984)


L'era del thrash metal si apre nel 1984!
La sua porta d'ingresso ha una scritta posta all'apice: "Ride the Lightning"!

Sì, "Kill 'em All" aveva esposto al pubblico delle avvisaglie impossibili da ignorare, ma non era ancora quello che in futuro diverrà il tipico sound della Bay Area. Così come non lo è quella botta di adrenalina che va sotto il titolo di "Show No Mercy", album di debutto degli Slayer.
Il vero punto zero del thrash metal- a mia opinione, ovviamente...- è proprio "Ride the Lightning"!
E il perchè è presto detto...

Dagli arpeggi che aprono l'album alle ultime note della stupenda "The Call of Ktulu" tutto quello che i Metallica fanno in questo secondo episodio di una discografia chi inizia a farsi succulenta, è pura storia!
"Fight Fire with Fire" è un urto monolitico dalla forza incontenibile, una serie di diretti in pieno volto che non può che stordire l'ascolto e renderlo inerme di fronte al proseguo della track list. La quale di certo non si lascia andare a facili entusiasmi!
Anzi, bissa la botta iniziale con un altro colpo da KO come la title track, modello per molta della scena thrash del periodo e brano di una forza espressiva incredibile!

Sin da questi primi due scorci di "Ride the Lightning" si può intravedere la forma smagliante nella quale versano tutti i componenti della band, nonché una stella che pian pianino inizia a brillare e che- purtroppo!- si spegnerà troppo presto: Cliff Burton!
Se non fosse per una piccola macchia che compare nei credits- il nome di Dave Mustaine, senza il quale probabilmente alcuni dei brani contenuti in questo album non sarebbero mai esistiti!- potrebbero bastare questi primi dieci minuti di album per incensare "Ride the Lightning", per innalzare il secondo album dei Metallica a vero e proprio simulacro di un mondo che sta cambiando!
E invece ecco arriva un altra canzone a sparigliare le carte in tavola e rendere il tutto ancora più inverosimile e stupefacente!
La traccia posta al numero tre di una scaletta priva di punti deboli ha un titolo che fa tremare la gambe: "For Whom the Bells Tolls"!
Ispirata al celebre romanzo di Ernest Hemingway, "For Whom the Bells Tolls" è un lungo brivido di paura, un terremoto emozionale che non lascia vie di scampo e mette in luce alcune caratteristiche che rimarranno peculiari dell'universo Metallica per anni!
Di cosa sto parlando? Di un'eleganza compositiva senza pari in ambito thrash, di un modo di intendere l'uso degli strumenti del tutto innovativo, di una capacità di donare pathos ai brani che non avrà seguaci degni di offuscarne la forza espressiva!

Il problema è che tra rintocchi di chitarra e riff di campane (perdonatemi il calembour... non ho resistito!), ad un certo punto anche la traccia numero tre finisce. E arriva "Fade to Black", altro intenso brivido che percorre la schiena e si incista nel sistema nervoso per lunghissimi sette minuti!
Per fortuna che ad un certo punto anche ai Metallica capita di fare un passo falso e abbassare un po' il livello artistico: se non fosse che "Trapped Under Ice"- brano che tre quarti delle band thrash del periodo avrebbero pagato oro per avere in carniere!- ed "Escape" si genuflettono al cospetto del resto del campionario offerto dalla band di James Hatfield in questo secondo lavoro in studio, "Ride the Lightning" sarebbe un album da infarto immediato!
Invece proprio i due episodi centrali permettono di respirare un po' prima di un'altra botta terrificante: "Creeping Death"!
Canzone dinamitarda già di suo, che nei concerti, accelerata e resa più sordida, diventa un vero e proprio distillato di energia esplosiva!
Ecco che siamo a fine album... servirebbero altre pagine per descrivere compiutamente la classe dei Metallica, la forza di ogni singolo brano di questo full-length, la bellezza delle costruzioni armoniche e la grandiosità dei testi.
Purtroppo devo stringere e limitarmi ad un accenno per quel che riguarda "The Call of Ktulu", stupenda trasposizione strumentale del classico horror di quel genio di H.P. Lovecraft!

Fine!
Sono esausto e non vedo l'ora... di far ripartire il disco dall'inizio. Per l'ennesima volta!
Questo è "Ride the Lightning"! Qui si fa la storia!
Voto:9

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