2015-02-07

Nothing

recensione di nothing dei meshuggah

Meshuggah - (2002)


Probabilmente, se si provasse a far passare i dati di un computer attraverso un cervello umano, il risultato sarebbe... "Nothing"! Il nulla!
Ma non un nulla qualsiasi! Quasi di sicuro ci si ritroverebbe davanti ad un nulla terrificante, fatto di cyber-incubi devastanti, contorto come può esserlo un'ondata di megabyte che frullano nel cervello!

I Meshuggah, con questo quarto lavoro sulla lunga distanza, rompono definitivamente gli indugi e permettono alle macchine di impossessarsi dell'ambiente, rendendo reale uno degli incubi più comuni dell'uomo moderno: "Il Tagliaerbe"!
Le musiche della band svedese sono una delle più mirabili trasposizioni musicali del film di Brett Leonard, il più avvincente e depravato punto d'incontro tra la cibernetica e l'umano essere!
Non siamo ancora al cospetto del capolavoro solo perchè a lungo andare "Nothing" diventa pesante e difficilmente sopportabile, per lo meno se assunto in un'unica soluzione! E perchè la produzione è evidentemente in debito di preparazione almeno tanto quanto l'ascoltatore.
In compenso, però, quello che sgorga dal disco nell'apparato uditivo dell'ascoltatore, non può in alcun modo lasciare impassibile il sistema nervoso!
"Stengah" immobilizza l'universo e blocca l'attenzione con sigilli di piombo fuso, "Rational Gaze" inizia a mordicchiare i sensi con la sua feroce voluttà industriale, e da "Perpetual Black Second"... beh, proprio non c'è più scampo!
Il gruppo scandinavo mette a ferro e fuoco l'ambiente con corde ribassate in maniera tremendamente efficace, scandendo riff con un fare marziale, impetuoso ed intimidatorio, e aggredendo l'udito con la stessa sensibilità di una scure ben piantata nel costato!

"Closed Eye Visuals" e "Glints Collide" non fanno altro che aumentare la dose di atrocità delle musiche; e il resto della track list si limita a sminuzzare quel poco di emotività che è riuscita ad arrivare in qualche modo viva a metà album.
"Nothing" viola le regole di mutuo supporto tra musiche e ascolto, mette in pericolo la stabilità nervosa di chi osa avvicinarvisi con fare crudele, spesso talmente crudo e lesivo da diventare insopportabile.
Insomma, se con "Destroy Erase Improve" i Meshuggah erano riusciti a stabilire un nuovo punto di partenza per il metal estremo,e con "Chaosphere" avevano ribadito questo concetto inedito di sepoltura materiale di ogni terrore cibernetico, con "Nothing" ci stiamo decisamente avvicinando al modello definitivo, a quel capolavoro che ormai si aggira nell'ombra e che non ci metterà tanto prima di palesarsi in tutta la sua virulenza.
Ci vorrà ancora un po' di pazienza, ma, dopo "Nothing" i Meshuggah sapranno stupire ancora. Questa volta in maniera definitiva!
Voto:8

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