Microspasmi - (2003)
Inutile girarci troppo intorno: a me il rap italiano della generazione 2000 non piace!
Quindi, chiunque abbia a cuore le vicissitudini di tutti quei rimaioli che sono assurti alle cronache dopo la prima ondata hip-hop tricolore (quella dei vari Articolo 31, Frankie Hi-NRG e, andando più indietro i Sangue Misto e gli OTR, ossia l'unica veramente degna di attenzione), farebbero bene a non proseguire nella lettura.
Non avete accettato il mio consiglio... a vostro rischio e pericolo!
Dunque, Microspasmi... Medda e Goediman, due milanesi intenti a provare ad entrare nel salotto buono del rap italiano.
La prima prova con il monicker Microspasmi è però un groviglio di rime strampalate, metriche forzate e temi volutamente evanescenti.
Del resto, con un titolo come quello scelto per questo debutto, aspettarsi qualcosa di diverso sarebbe sciocco, no?
Il problema è che non basta piazzare una frase autoironica sulla cover per sbrigarsela senza subire la giusta dose di critiche. Le quali partono da certi modi un tantino derivativi di costruire le basi ("Sono arrivato") e arrivano a testi sinceramente poveri, si potrebbe dire essenziali se non fosse che il termine sembra troppo elegante per la realtà dipinta in rima dalla coppia meneghina.
E va bene, facciamoci del male!
Andiamo a spulciare testi farraginosi e monotematici, costretti spesso in spazi metrici troppo angusti oppure in sbrodolamenti lacunosi, attorniati da basi spesso grasse ed invitanti ma quasi sempre legate a cose già sentite e sistemi ormai mandati a memoria.
Si dirà: va bene, è un primo album, è normale che i ragazzi siano ancora un po' grezzi, che la musica sia da affinare... Vero. Però, il visto il background stilistico dal quale arrivano Medda (Salvatore Camedda) e Goediman (Diego Montinaro), ho parecchi dubbi sul fatto che la musica cambierà in futuro.
Se questa è la realtà, temo che continuare a criticare la coppia meneghina sarebbe uno stillicidio senza soluzione di continuità. Con buona pace di chi sbraita ai quattro venti di flow, contesti, etc. ma non riesce a capire che se una canzone non ha significato, poco importa che la forma sia corretta o che l'estetica meni colpi da ko. E questo vale per ogni genere musicale!
Voto:4
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