2015-02-12

Soul Seasons

recensione di soul seasons dei sanvoisen

Sanvoisen - (1997)


Se provate a scavare a fondo nella storia del metal, troverete un sacco di chicche degne di approfondimento, gruppi che hanno brillato per un breve lasso di tempo per poi eclissarsi senza lasciare ulteriori tracce del proprio passaggio.
Di questa categoria fanno senza ombra di dubbio parte i Sanvoisen di Vangelis Maranis (poi negli Arrayan Path), band tedesca formalmente equidistante dal classico heavy metal, dalle frange progressive vicine ai Dream Theater e dal power metal teutonico.

Il gruppo tedesco ha avuto modo di elaborare due soli album prima di scomparire nell'oblio e lasciare dietro di sé una buona dose di rimpianti. Di queste due creature musicali, quella che rende lo split dei Sanvoisen un vero e proprio dramma è la seconda, "Soul Seasons"!
Si tratta di un album bello, solido quanto basta per poter appartenere senza troppi problemi alla realtà teutonica, ma anche incredibilmente vario e caratterizzato da un'eleganza fuori dal comune!
Da quest'ultimo punto di vista- anche se le proprietà di genere sono del tutto diverse!- il combo di Pforzheim ricorda parecchio i Crimson Glory.
Sì, lo so, è un paragone forzato e non del tutto corretto; però vi assicuro che la bellezza che sprigiona il debutto dei Sanvoisen è molto vicina a quella che mi aveva paralizzato ed estasiato ai tempi dei primi ascolti della band di Midnight!

Comunque sia... "Soul Seasons" vive di carica emotiva tanto quanto di sperticate soluzioni strumentali, di raffinatezze sonore tanto quanto di pura grinta, dimostrandosi sin dall'iniziale "Spirits" un perfetto esempio di coesistenza di elementi, di equilibrio e brio creativo.
Il tutto addobbato con una sezione ritmica puntuale e perfettamente a proprio agio sia nelle soluzioni più terra terra che in quelle maggiormente a rischio, una coppia d'asce capace di scambiarsi con disinvoltura il ruolo di protagonista e la voce stratosferica di Vangelis Maranis, magari non sempre perfetta ("The Difference"), ma incredibilmente toccante e carica di pathos.
"Soul Seasons" riesce a conquistarsi la fiducia dell'ascoltatore sia con la grinta di brani come "Mind Wars" che con intelaiature più variegate e legate al mondo prog come "Behind My Dreams", mettendo sin da subito bene in chiaro il fatto che un unico assaggio del full-length non potrà in alcun modo bastare a svelarne i segreti più reconditi.
Snocciolare ogni singola traccia sarebbe superfluo: "Soul Seasons" rende il mondo un po' più bello e il piacere di ascoltare un disco qualcosa per cui valga la pena spingersi sin nei più nascosti anfratti dei negozi di dischi.
Credetemi, i Sanvoisen possono farvi sognare! Provare per credere!
Voto:8

Nessun commento:

Posta un commento