Dubioza Kolektiv - (2013)
Benvenuti in "Apsurdistan"!
Paese stupendo per chi senta il bisogno di una contraddizione ad ogni respiro, per le persone che sanno "come il gira il mondo" e per chi necessiti di una motivazione personale per applicare la logica alla vita.
La band bosniaca mette in luce tutti questi aspetti con un'energia travolgente, mescolando il rock n'blues dei Blues Brothers allo ska, al reggae ed al sound caro a quello sfruttatore di tradizioni- sto scherzando, ovviamente...- che risponde al nome di Goran Bregovic, sistemando la cattiveria punk accanto al folk balcanico, caricaturando qualsiasi aspetto della società sia corrotto, irrazionale, contrario ad ogni principio di sana convivenza. Insomma, criticando ferocemente la nostra realtà: la realtà dell'assurdo sociale!
La cover scelta per questo sesto lavoro in studio del combo guidato da Almir Hasanbegovic mette perfettamente in luce l'insieme di incongruenze ed irragionevolezze che guidano in nostro vivere moderno. Ma nell'offerta sonora dei Dubioza Kolektiv sono le liriche a farla da padrone!
Lungo le dieci iperealistiche prese di coscienza dipinte dal gruppo di Sarajevo si possono trovare boutade scorbutiche e acide ("Krivo je more 2"), ma anche momenti di pura comicità demenziale ("Kazu"), ricordi di simboli che ormai hanno perso qualsiasi significato avessero in passato ("Prvi Maj") e scorci di vita vissuta ("Kupi") che la maggior parte delle persone potrebbe definire ingiuste ma che in realtà altro non sono se non la nostra solita assurdità quotidiana.
Insomma, il gruppo bosniaco mette in pratica quello che io da sempre definisco il modo perfetto per costringere il popolino ad accendere il cervello!
E il fatto che per farlo sia necessario partire dall'"Apsurdistan" già di per sé dovrebbe farci riflettere!
Voto:7,5
Nessun commento:
Posta un commento