Natalie Imbruglia - (2015)
Il quinto lavoro sulla lunga distanza firmato Natalie Imbruglia casca a pennello!
Non avevo ancora finito di ripercorrere le prime tre fatiche discografiche della cantante australiana che ecco piombare da chissà dove "Male", ritorno sulle scene di una delle star simbolo degli anni '90 dopo ben sei anni di silenzio. E a guardare la copertina del disco non c'è da stare troppo allegri: Natalie Imbruglia appare smunta e invecchiata, provata da una vita evidentemente dispendiosa, manovrata da braccia maschili che sembrano un incrocio tra una bestia e un dipinto.
Poi, però, inizia il disco e... beh, "Instant Crush" (Daft Punk) rapisce l'occhio e illude non poco!
La canzone è piacente e abbastanza in linea con la Natalie Imbruglia che tutti vorremmo ma ha un non so che di già sentito.
Ok, bando alle ciance... è vero: sono tutte cover!
Però qualche spunto poco meno che geniale c'è!
Provate voi a rifare "Friday I'm in Love" dei Cure prendendo come riferimento la Lily Allen di "It's Not Fair"!
Vabbè, si dirà: una rondine non fa primavera! Vero. E allora cuccatevi anche la morbida versione di "Cannonball" di Damien Rice, un tuffo nel passato con "Only Love Can Break Your Heart" di Neil Young e un gioiello minore di Cat Stevens come "The Wind".
Inutile prendersi in giro: "Male" non è un bel album. Io ne difendo la voglia di esprimersi e l'evidente desiderio della sua interprete di tornare a fare musica senza disturbare più di tanto il panorama mainstream. Di più, vista la sostanza del disco, è difficile fare.
Perchè per quanto contornato da spunti interessanti- alle tracce citate sopra possiamo aggiungere anche "The Waiting" di Tom Petty e "Goodbye in His Eyes" di Zac Brown- questo full-length dedicato al recupero di brani di storiche -o presunte tali...- figure maschili del cantautorato mondiale (al quale, temo, potrebbe seguire uno tutto al femminile!) fa gran poco per arricchire il bagaglio artistico di Natalie Imbruglia.
Come detto piace il piglio con il quale l'ex attrice di "Neighbours" ha affrontato la sfida; ora, però, dopo le ultime, deludenti prove con materiale inedito, ci vuole un album tutto suo, un disco che sappia far tornare a galla l'animo ruffiano e birichino che aveva conquistato mezzo mondo ai tempi di "Left of the Middle". Detto altrimenti: "Male" può andare bene come riscaldamento prima del match vero, non certo come attrazione principale! Se non altro perchè si tratta di un mezzo "imbruglio"!
Voto:5,5
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