2015-08-27

Never Been Better

recensione di never been better di olly murs

Olly Murs - (2014)


Oliver Stanley Murs: uno dei tanti derivati usciti da un talent show e poi convintisi di essere in grado di fare musica. Vabbè, sorvoliamo... proviamo ad affrontare "Never Been Better" senza pregiudizi- seeee, ma dove?!?- premurandoci solo di valutarne l'essenza e la prestanza artistica.
Si parte con un synth-pop che sa molto di anni '80 e ancor di più di Michael Jackson. Certo, gonfiato al punto giusto di modernità e metodi ruffiani, costantemente al limite tra pura ruffianeria e sano spirito revivalistico disco-funk, però pur sempre poco più che un recupero nostalgico di cose già sentite. Poco importa che, con il senno di poi si tratti di uno degli episodi più divertenti dell'intero full-length: di primo acchito "Did You Miss Me" sembra poco distante da una sciocchezza buona per alzare un po' l'adrenalina.
Ok, passiamo oltre... "Wrapped Out" mescola disco music anni '70 e cori alla One Direction, perdendosi proprio nel momento in cui il brano inizia a mostrarsi piacente con un inserto rap a dir poco discutibile.
Ma andiamo avanti ancora un po', che il gioco si sta facendo divertente...
"Beautiful to Me" ricama un pop facile, di quelli che si trovano su tutti gli scaffali di dischi da un buon biennio a questa parte, stando molto attento a mantenere un passo felpato, sonorità morbide e un tono ammiccante che sa molto di presa per i fondelli. A questo punto del disco la tentazione di affidarsi allo skip-listening è decisamente forte, ma resisto...
"Up" è un traino solare e completamente imbecille, aggraziato dalla presenza di Demi Lovato e reso ridicolo da un miscuglio di country e pop decisamente piacione e da testi ad un passo dal puro infantilismo. A questo punto, pur di non lasciare alcunché di intentato, pur di coinvolgere la più larga fetta di pubblico possibile, Olly Murs tenta la stoccata bro-country ("Seasons"), il lentone da pomiciata ("Nothing Without You", peraltro dialetticamente da rivedere!), grandi orchestre e funk a pioggia (la title track), tanta noia ("Hope You Got What You Came For"), testi imbarazzanti ("Why Do I Love You") e casse dritte da centro pista garantito ("Stick With Me").
E mi fermo alla versione originale del full-length!
Perchè in quella deluxe arrivano anche copie delle copie del sound più in voga ("We Still Love"), western rock che diventa un tributo ad Ariana Grande ("Ready for Love") e un ricordo piuttosto scolastico e banale del sound caro a Stevie Wonder ("Us Against the World").

Insomma, il cantante britannico le prova proprio tutte per attirare l'attenzione, rovista tra una moltitudine di generi e stili alla ricerca di un posto nel Paradiso dei media, riesce ad attrarre con un appeal derivativo ma tutt'altro che rovinoso; però, andando a fondo, il costrutto sembra parecchio misero!
Tra pop per teenagers, canzoncine facili e recuperi storici, il ragazzo inglese sembra sguazzare nell'ovvio alla ricerca di una dimensione spendibile sul mercato. Facendo così, Olly Murs si perde tra mille ammiccamenti ma non conclude nulla! Se non un gran bel conto in banca, ovviamente...
Voto:3,5

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