2015-09-17

Prima di parlare

recensione di prima di parlare di nek

Nek - (2015)


Durante l'ultima edizione del Festival di Sanremo avevo preso le difese di Nek. Ritrovandomi- inaspettatamente, ve lo garantisco!- confuso nella massa degli estimatori del cantante di Sassuolo.
Andiamo, il ragazzo ha avuto coraggio a portare alla kermesse sanremese un brano sberluccicante e ritmato come "Fatti avanti amore"! Ed è stato decisamente furbo ad aspettare che la smania per il nuovo full-length si acquietasse prima di mettere sul mercato il suo dodicesimo lavoro in studio, permettendo agli altri concorrenti di sbranarsi a vicenda durante l'immediato dopo festival e godendosi così una sana rivincita in solitaria poco dopo.

Dato a Cesare quel che è di Cesare, bisogna però ammettere che "Prima di parlare" è un disco relativamente deludente.
Il traino "Fatti avanti amore" fa il suo dovere e, nell'economia della track list entro la quale è inserito attira l'attenzione da par suo. Si tratta, però, anche di uno dei pochi momenti belli del full-length, un luccichio effimero che distrae più che convincere.

Questo perchè il resto del campionario rimane ancorato a quel songwriting adolescenziale e birichino che da sempre ha fatto la fortuna di Nek, ma che ora, con una buona dozzina di lavori alle spalle, inizia ad essere superato ed apparire un tantino- mi si permetta il termine un po' forte- sciocchino!
Le musiche sono grosso modo le solite: orchestrate o meno, elettriche o acustiche, si tratta di comuni basi strumentali da canzone melodica, né più né meno. I testi, in compenso scadono troppo spesso in rime sempliciotte, concetti banali e storie prive di sangue. Nel senso della passione, ovviamente...
Prendiamo un paio d'esempi, tanto per chiarirci le idee... la title track tutto sommato se la cava, ma "Credere, amare, resistere" è decisamente sotto gli standard qualitativi che ad un cantautore con oltre vent'anni di esperienza è d'uopo richiedere!
La stessa cosa vale per "Io ricomincerei" e le sviolinate di "Sono arrivato qui", praticamente una versione ramazzottizzata del Filippo Neviani che conosciamo.

Non basta: ci si mettono pure autocitazioni piuttosto maldestre ("Nati insieme") e un andazzo generale che, dal punto di vista estetico prova un po' tutte le soluzioni, ma si perde in una mancanza di coerenza piuttosto evidente. E poi c'è "Se telefonando"!
Scritta da Maurizio Costanzo e Sergio Morricone, la traccia posta in coda all'album rimane pur sempre una canzone bellissima, ci mancherebbe! Però, rifarla significa mettersi in concorrenza con Mina e con una delle poche realtà drum n'bass italiane ad aver avuto successo, i Delta V.
Insomma, non proprio una trovata geniale! Almeno per quel che riguarda i miei gusti.

Comunque sia, arrivando al sodo, "Prima di parlare" sa molto di occasione mancata, di una situazione favorevole sciupata per mancanze di vitalità artistica, quasi che quel brano che al Festival della Canzone Italiana aveva conquistato tutti abbia assorbito tutto il coraggio di Nek, lasciando al resto della track list l'ingrato compito di sparring partner.
Purtroppo, nell'economia del full-length questo si sente fin troppo. E, voglia o non voglia, è quanto basta per rendere tutto l'album un mediocre viaggio attraverso arrangiamenti alla moda e testi infantili.
Voto:5

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