2015-09-19

Raw Like Sushi

recensione di raw like sushi di neneh cherry

Neneh Cherry - (1989)


Predestinata!
Come definire altrimenti Neneh Cherry?
Figlia di un musicista e di una pittrice, adottata da uno dei più scintillanti talenti della tromba mai comparsi sul pianeta Terra- Don Cherry: un genio!- e sorella di un altro nome famoso dell'era massmediatica come Eagle-Eye Cherry... una così, nella vita non poteva fare altro che musica!

Del resto, con un background così e le opportunità artistica che offre l'America...
America? Chi ha detto America?
No, Neneh Cherry parte alla conquista del mondo dalla fredda scandinavia! Poi passa per l'Inghilterra e infine approda in Nord America; ma la patria della fanciulla tutta pepe che esordisce da solista con un brano coraggioso come "Stop the War" è la Svezia. E quando debutta da solista, la cantante più avanti famosa per il singolo "7 Seconds"- in coppia con Youssou N'Dour- ha già fatto una gavetta notevole!
Prima le Slits, poi i Rip Rig+Panic ed i Morgan McVey e quindi ecco arrivare il grande salto solista. Che peraltro, per attrarre l'attenzione parte proprio da un brano di una sua ex band, quella "Buffalo Stance" che apre l'esordio sulla lunga distanza di Neneh Cherry mescolando rap old school e pop ballabile di diretta derivazione madonniana- modello che verrà sfruttato per tutto il decennio successivo!- fondendo come d'incanto due tra le realtà coeve più interessanti del panorama mainstream.
Non basta: la cantautrice svedese mescola i colori della musica con una grazia incredibile, provocando tanto con ritmi blandi e sonorità morbide ("Manchild") quanto con pungenti e spassose invettive verbali ("My Bitch") ed uno stile che ha decisamente poco da invidiare alle star pop del momento. Anzi, a ben vedere Neneh Cherry ha dalla sua una fantasia compositiva con pochi pari, una freschezza stilistica e mentale da far schiattare d'invidia tutta la concorrenza e un fascino a dir poco irresistibile.
La sfortuna della cantante nata a Stoccolma è legata al suo aspetto, di certo non avvenente come preteso dalla macchina dello show-business, ed alla distribuzione del full-length, a dir poco perfettibile. D'altra parte, "Raw Like Sushi" è un disco fondamentale per l'evoluzione del pop, un monumento al crossover che non teme l'usura del tempo e ancora oggi suona attuale e fresco grazie a brani eleganti come "Kisses on the Wind" e "Love Ghetto", frizzanti momenti di puro divertimento in rima ("Heart", "So Here I Come") e piccole schegge velenose capaci di estrapolare dai concetti portanti delle canzoni la loro natura più caustica ("The Next Generation").

Insomma, questo debutto discografico firmato da Neneh Cherry può assurgere senza troppi patemi d'animo a simbolo di un modo nuovo di intendere la terra di mezzo tra rap, pop e dance. Se non è una rivoluzione questa!
Voto:9

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