2015-09-12

Bled White

recensione di bled white dei novembers doom

Novembers Doom - (2014)


Un anno fa... l'estate era piovosa e fresca, decisamente diversa rispetto a questa torrida stagione che sembra non volerne sapere di finire. Umida ed inadatta al tipico godimento feriale, l'estate del 2014 era decisamente adatta a cogliere l'essenza delle musiche dei Novembers Doom, band attenta a far rendere al meglio il successo ottenuto qualche anno prima con l'ottimo "The Novella Reservoir" ma anche scontrosa per quanto riguarda molte delle partiture scelte per questa nona release sulla lunga distanza e sempre più decisa ad attraversare il guado che divide il doom metal gotico dei primi tempi da quel death metal che sembra l'ormai naturale sbocco per l'evoluzione di Paul Kuhr e compagni.
Lo dimostrano sin troppo bene la title track, urto posto ad inizio full-length dal quale è difficile riprendersi senza pagare pegno alla fatica, e "Heartfelt", turbolento anfratto di passione forse un po' freddino per essere del tutto credibile.

I problemi veri per la band chigaghense, arrivano però dalla traccia numero 3, da quella lussuria di decadenza di stampo katatoniano che risponde al titolo "Just Breathe".
Cioè, di per sé il brano è semplicemente stupendo! Senza ombra di dubbio l'episodio migliore del disco!
Ma allora perchè definirlo un problema?
Perchè "Just Breathe" illude, coccola l'emotività e la trasporta in una realtà parallela fatta di forza onirica e passioni reali, tremendamente fisiche ma contemporaneamente anche mentali.
Quindi? Quindi è il risveglio a turbare l'ascolto!
Come si fa a distruggere nove minuti- ci metto dentro anche il midtro "Scorpius"- di autentico rapimento con una botta maligna e spietata come "Unrest"? Questo significa essere sadici e autolesionisti! E non aver capito molto di cosa significhi avere un minimo di sensibilità nel costruire un disco!
Immagino che la scelta del gruppo statunitense sia dovuta alla volontà di scioccare, di lasciare l'ascoltatore di sasso, abbattuto da un cambio di passo violento, inconciliabile con qualsiasi cosa possa anche solo lontanamente avvicinarsi alla noia. Il risultato, però, è uno schiaffo in piena faccia, di quelli che fanno male e che invogliano ad una reazione immediata!
Ad esempio... cambiare disco!
Insomma, riuscire a portare il proprio interlocutore al puro rifiuto non è cosa da poco; e sembra proprio che, con il passaggio di cui sopra, i Novembers Doom ci siano riusciti!

Il resto della track list non conta più di tanto dopo un incidente di questa portata, risultando niente più che un dolente e poco significativo prolungamento dell'apatia che si è creata spontaneamente come risposta all'offesa di "Unrest".
La mia sarà anche una visione parziale e magari non del tutto corretta delle qualità di "Bled White", però in questo caso è bastato un particolare per far saltare il banco. Per i Novembers Doom una lezione da tenere ben presente per il futuro!
Voto:5

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