2025-04-17

Imago

 


Be the Wolf – (2015)


Nella riscoperta e modernizzazione del rock duro, con tutte le sfaccettature annesse possibili, un posticino lo vuole anche il belpaese.

Lungo molte parti del globo sembra che il filone che trova i suoi Natali negli anni ‘70 abbia parecchia voglia di tornare a farsi sentire e possibilmente trovare nuova linfa dalla rombante gioventù che sappia cogliere la sfida di svecchiare un genere un po’ troppo rimasto legato a parametri ormai vetusti. Tanto per fare un esempio, abbiamo decantato le lodi delle The Warning.

Ecco, grosso modo quella roba là la possiamo trovare anche in Italia, con un trio bello pepato e, se non proprio una fucina di idee innovative, di certo tra gli esempi più interessanti di cosa sia capace di proporre il tricolore in ambito hard e derivati.

Peraltro per capirlo bastano i pochi minuti che racchiudono l’opener “Si(g)ns” e la seguente “Chameleon”, due distillati di energia a decibel sparati a manetta che portano senza ombra di dubbio a muovere il capoccione avanti e indietro.

Le dinamiche si fanno un po’ più imprevedibili con “The Fall” ma in realtà il canovaccio non cambia più di tanto fino a fine track list, portando in dote solo alcune suggestioni metalcore (“The Comedian” ad esempio), alternative (la travolgente “Florinda’s Murderer”) e qualche gioco di parole (“Dust in Hoffman”) utile a far capire che la band torinese fa sul serio ma non si prende troppo sul serio.

Punti deboli? Forse una scrittura che osa un po’ poco, pur lasciando intravedere scorci di potenziale futuribile. Nella conclusiva “One Man Wolfpack” ad esempio, forse il miglior scorcio di quanto siano interessanti le idee latenti della band torinese, tutte da vagliare ed evolvere in futuro.

Il resto della track list travolge senza riserve quello che incontra e brucia di metallo rovente per tutta la durata del disco. Come valore aggiunto potremmo citare le intelligenti e affascinanti scelte vocali, spinte quando serve ma senza essere mai eccessive, molto vicine in alcuni tratti a realtà in qualche modo coeve ma molto più famose.

Ora bisogna vedere se questo progetto saprà maturare e sviluppare dei concetti base apparentemente ben assimilati e resi propri dal trio piemontese. Possibilmente senza accontentarsi di una prima release in qualche modo entusiasmante ma proprio in quanto lavoro d’esordio addobbato dalle classiche attenuanti del caso. Ma tempo al tempo…

Per ora meglio godersi “Imago” e la sua feroce voglia di farsi sentire, per tutto il resto ci sarà modo in futuro…

Voto:6,5

Nessun commento:

Posta un commento