2025-06-11

Whereisluna

 


LoneMoon – (2016)


Luna C.A. Starley l’ho conosciuta qualche anno fa, quando mi è stato vivamente consigliato un disco intitolato “Amaranth” (2015;Voto:4,5).

Al tempo mi ero fatto parecchi scrupoli a scrivere riguardo al disco di debutto della musicista statunitense perché mi sembrava di non averci capito nulla. Del resto LoneMoon non è che faccia molto per mettere a suo agio l’ascoltatore, per cui il primo incontro diciamo che ha portato ad una rottura di comune accordo. Ecco, però, a qualche anno distanza- mea culpa: i due full length sono stati pubblicati a breve giro di posta, sono io che sono lento!- comparire tra i miei ascolti “Whereisluna” e d’un tratto, come per magia, quel rapporto mai nato è tornato a galla.

Impossibile affrontare questa nuova creatura musicale di LoneMoon senza recuperare la vecchia esperienza di “Amaranth”! E allora me lo sono riascoltato. Devo dire che effettivamente l’intensa sensazione di non capirci niente rimane inalterata anche dopo tutto questo tempo. Non perché, presi uno ad uno, i brani dell’esordio discografico di LoneMoon non siano in qualche modo interessanti. Qualcuno più, qualcuno meno, ovviamente. Però non è questo: è la composizione del full length nella sua interezza ad essere piuttosto indecifrabile. La sensazione è che dentro “Amaranth” venga mescolato un po’ di tutto nella speranza che dando tanti sapori ad un piatto, questo alla fine risulti buono.

Per come la vedo io non è proprio così. Anzi, anche a causa della prolissità di una track list esagerata, “Amaranth” confonde proprio perché ha dentro troppe cose, per lo più slegate tra loro. Comunque, con questo background non proprio entusiasmante a pesare sull’esperienza sonora, ecco che faccio partire “Whereisluna”, un po’ curioso ma senza grandi aspettative. E invece, incredibilmente, il secondo album a firma LoneMoon ha un suo perché.

Infatti, pur mantenendo ampie dosi di arroganza estetica- “I Promise”, non a caso il brano più apprezzato dalle masse tra quelli presentati in questo album- “Whereisluna” rappresenta un percorso evidente, ben delineato. Detto altrimenti, è un album con una logica, caratterizzato da un filo conduttore magari ogni tanto un po’ attorcigliato su sé stesso ma tutto sommato non difficile da seguire.

Ci sono un po’ meno ignoranza- intendo quella sana ignoranza tipica di chi si trova per la prima volta di fronte al difficile compito della critica e del giudizio- ma molta più eleganza, ben visibile sin dall’introduttiva “Flourish”. Certo, certe smargiassate sintetiche come in “They Said” sembrano smaccatamente provocatorie e risultano un tantinello eccessive, però i giochini nascosti tra le musiche, quel senso di ricerca che traspare da molte sequenze armoniche, il gusto più pop di molte textures e un campionario decisamente più asciutto fanno di “Whereisluna” un discreto prototipo dal quale partire per costruire un vero e proprio concetto musicale.

Ecco, laddove in “Amaranth” la sproporzione tra qualità e quantità del campionario era un po’ il fattore più pesante da reggere, soprattutto sulla distanza, in “Whereisluna” LoneMoon forse ha avuto il braccino sin troppo corto, proponendo una track list un pochetto striminzita.

Errori di gioventù, verrebbe da dire. Comunque, dagli errori si impara e con questo secondo full length la musicista statunitense sembra già aver intuito quali siano stati gli inciampi del debutto. Non siamo ancora sulla strada giusta per lasciare un’impronta nella storia della musica elettronica, però un passo in avanti è stato fatto e, viste le premesse, mi sembra già qualcosa di buono.

Voto:5,5

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